Rituali in grotta sotto la lente d’ingrandimento: risorse metodologiche per rilevare l’unicità nel sito della media età del Bronzo di Grotta di Pastena
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1974-7985/14323Parole chiave:
Italia centrale, Archeologia delle grotte, Protostoria italiana, Stratigrafia delle grotte, Archeologia del ritualeAbstract
La Grotta di Pastena è una delle spettacolari grotte localizzate nel centro Italia. Il deposito archeologico più promettente e maggiormente preservato è stato rinvenuto nella Grotticella W2 (GW2), una piccola camera che si apre in un settore della grotta complicato da raggiungere. L’area è datata alla Media Età del Bronzo ed è caratterizzata da diverse caratteristiche antropiche, manufatti e materiali biologici, suggerendo un utilizzo rituale della grotta. Lo scopo del presente lavoro consiste in una ricostruzione del processo di formazione del deposito e delle attività umane che hanno avuto luogo in quest’area, attraverso un approccio multivariato, basato su un’analisi critica della stratigrafia relativa al deposito di GW2, sull’utilizzo di datazioni al radiocarbonio e di un approccio analitico di tipo archeologico e bioarcheologico. Le tracce riconducibili allo svolgimento di rituali sono state confrontate con quelle individuate in altri contesti italiani ed europei coevi, con lo scopo di corroborare le interpretazioni proposte e di fornire una più puntuale definizione di grotte rituali, troppo spesso generica. Grotticella W2 sembra essere stata utilizzata come un luogo di sepoltura primaria, successivamente impiegato come ambiente rituale per le attività di culto legate al ciclo della vita e della morte.
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