La Rivoluzione dei Prodotti Secondari: un modello per la comprensione delle dinamiche del popolamento in Italia settentrionale tra Età del Rame ed età del Bronzo

Autori

  • Cristiano Putzolu Università di Bologna. Dipartimento di Storia Culture Civiltà

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1974-7985/14334

Parole chiave:

Rivoluzione dei Prodotti Secondari, Età del Rame, Età del Bronzo

Abstract

La RPS appare nella letteratura scientifica agli inizi degli anni ‘80 del secolo scorso (Sherratt 1981; Id 1983) e con essa Sherratt propone un modello teorico per analizzare i cambiamenti a livello economico, politico e sociale che si possono riscontrare tra la fine del Neolitico e l’inizio dell’età del Bronzo nel Vicino Oriente ed in Europa: il motore di questi cambiamenti viene individuato in un mutato approccio dell’uomo nei confronti dello sfruttamento della risorsa animale, non più allevata per essere fonte di prodotti primari (carne, pelle e ossa) a seguito della macellazione, ma tenuta in vita per fornire una serie di prodotti secondari (latte, lana, forza lavoro) che non comportano l’uccisione dell’animale. La forza del modello di Sherratt risiede infatti nel sottolineare che la serie di innovazioni da lui considerate nel modello della RPS “spread and interacted with each other so as to cause major economic changes” (Sherratt 1981, p. 183).

Il cambio di scala sullo sfruttamento della risorsa animale ha come risultato una forte intensificazione della produzione agricola e parimenti della mobilità di merci e di genti: l’aratro a trazione animale rende sostenibile la lavorazione di una serie di terreni prima considerati troppo poveri e porta quindi ad un’espansione delle aree occupate e allo stesso tempo l’adozione del carro o delle bestie da soma rende possibile raggiungere aree prima impensabili e stabilire un sistema di scambi su lungo raggio per produzioni specializzate (lana, metallurgia...). Il più rapido ciclo di utilizzo delle aree agricole lascia poi sufficienti aree di maggese a disposizione di una pastorizia che acquista sempre maggiore importanza. Fenomeni che si erano cominciati a delineare millenni prima con la domesticazione di piante ed animali ma che solo ora subiscono un salto di magnitudo: ed è proprio questo che caratterizza la RPS. Non si tratta quindi di indagare i luoghi ed i tempi della prima attestazione di latte, lana, aratro, carri, ecc., bensì si deve provare a capire quanto l'insieme di questi fattori porti alla comparsa di quei fenomeni di deforestazione, espansione delle aree insediate, aumento delle aree coltivate e adibite a pascolo, incremento della popolazione che, in continua e costante relazione biunivoca le une con le altre hanno permesso il sorgere di quel sistema di produzione e scambio di prodotti che “marked the birth of the kinds of society characteristic of modern Eurasia” (Sherratt 1983). Nonostante si sappia ora che lo sfruttamento del latte è di sicuro anteriore a quanto ipotizzato da Sherratt, è il formarsi di un “pacchetto di prodotti” che in questa sede si vuole porre al centro dell’attenzione. In quest’ottica quindi si concorda con l’idea di “pensare all’età del Rame come a una sorta di “grande officina” ove avvenne la prima sperimentazione di quelle tecnologie e di quelle pratiche che nell’età del Bronzo furono poi perfezionate e impiegate con un salto di scala” (Rapi 2013, p. 526).

In questo quadro metodologico si analizzeranno l’origine e la diffusione dei diversi “prodotti” in Europa ed in Italia e si cercherà poi di cogliere il momento in cui questi entrino a sistema.

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Pubblicato

2022-02-08

Come citare

Putzolu, C. (2021). La Rivoluzione dei Prodotti Secondari: un modello per la comprensione delle dinamiche del popolamento in Italia settentrionale tra Età del Rame ed età del Bronzo. IpoTESI Di Preistoria, 14(1), 123–142. https://doi.org/10.6092/issn.1974-7985/14334

Fascicolo

Sezione

Articoli di convegno