La grotta di Sa Rocca Ulàri in Loc. S. Pietro di Sorres, Borutta (SS). Aspetti archeologici

Autori

  • Pier Paolo Soro Università di Milano

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1974-7985/1779

Abstract

La Grotta di Sa Rocca Ulàri, in Comune di Borutta (SS), si inserisce a pieno titolo nella fitta maglia insediativa che ha interessato le cavità naturali della Sardegna durante la preistoria e la protostoria. Le sue dimensioni e la particolare conformazione, in relazione con il ricchissimo contesto paesaggistico-territoriale del Mejlogu, hanno permesso a piccoli gruppi umani di stanziarsi nella cavità che si apre nel versante settentrionale del Colle di Sorres. La frequentazione è attestata senza interruzione a partire dal Neolitico Medio fino al Medioevo. Lo studio preliminare dei materiali, ha permesso di stabilire che il periodo di maggiore frequentazione a scopo abitativo è quello riferibile alla fine del Neolitico Cultura di Ozieri e al primo Eneolitico Sub Ozieri. L’uso funerario si ipotizza per le successive fasi culturali Monte Claro (Eneolitico Evoluto) e Bonnanaro I facies Corona Moltana (Bronzo Antico). In epoca nuragica (Bronzo Medio/Recente/Finale e prima età del Ferro) la cavità fu frequentata inizialmente come deposito di derrate alimentari, successivamente per altri scopi probabilmente legati al culto.

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Come citare

Soro, P. P. (2009). La grotta di Sa Rocca Ulàri in Loc. S. Pietro di Sorres, Borutta (SS). Aspetti archeologici. IpoTESI Di Preistoria, 2(2), 97–127. https://doi.org/10.6092/issn.1974-7985/1779

Fascicolo

Sezione

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