IpoTESI di Preistoria https://ipotesidipreistoria.unibo.it/ <strong>IpoTESI di Preistoria – ISSN 1974-7985</strong> intende divulgare al mondo scientifico i risultati di recenti ricerche e studi di preistoria e protostoria italiana, in modo da far emergere il patrimonio di conoscenze sui contesti e sulle problematiche delle fasi più remote della storia. La rivista punta inoltre a diventare uno spazio di confronto e di dibattito sulle analisi e interpretazioni dei contesti preistorici, sui metodi di ricerca e sulle trasformazioni economiche e sociali della preistoria. Dipartimento di Storia Culture Civiltà - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna it-IT IpoTESI di Preistoria 1974-7985 I copyright degli articoli pubblicati su questa rivista appartengono agli autori, e i diritti di prima pubblicazione sono concessi alla rivista. Nel momento in cui presentano il proprio lavoro, gli autori accettano che possa essere copiato da chiunque per fini non commerciali, ma solamente nel caso in cui venga appropriatamente citato. In virtù della loro apparizione su questa rivista gratuita, gli articoli sono dichiarati usufruibili gratuitamente, con una corretta attribuzione, in contesti non commerciali. 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Nel Neolitico recente (4500-4300/4200 a.C.), in successione ai siti del Neolitico medio nei quali maggiore è la componente meridionale Diana e Serra d’Alto, il quadro diviene molto più articolato, marcato dalle nuove influenze Ripoli II e III e Fossacesia, e, inedito per le Marche, da influssi padani VBQ II (Monte Calvario e Sassoferrato-area artigianale) che si innestano in una produzione ceramica ancora segnata, seppur genericamente, dalla tradizione Diana.</p> <p>L’aspetto culturale cambia ulteriormente nell’ultimo terzo del V millennio a.C., quando si manifestano fin da subito più o meno consistenti influenze nord-occidentali, oltre ai primi frammenti a superficie rusticata e nei quali si riscontrano, inoltre, evidenze precoci di attività metallurgiche (Monte Tinello e Santa Maria in Selva).</p> Gaia Pignocchi Copyright (c) 2023 Gaia Pignocchi http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 2023-12-27 2023-12-27 16 1 42 10.6092/issn.1974-7985/17919 Il sito eneolitico di Cava Gazzuoli (Modena): un aspetto incipiente del gruppo di Spilamberto https://ipotesidipreistoria.unibo.it/article/view/18781 <p>Quest’articolo combina il lavoro di documentazione delle evidenze stratigrafiche e strutturali eneolitiche nel sito di Cava Gazzuoli, operato dalla società archeologica SAP, e il lavoro di tesi magistrale di F. Barchiesi che ha successivamente studiato i materiali. In particolare, si fa riferimento a un esteso complesso di cave situato nel comune di Modena, presso il confine con il comune di Formigine (Emilia-Romagna, Italia).</p> <p>L’analisi tipologica della ceramica e dell’industria litica ha permesso di collocare cronologicamente il sito (verosimilmente un abitato) in un momento iniziale del gruppo di Spilamberto (metà IV-metà III millennio a.C.), con chiari richiami alla facies tardoneolitica di Sant’Ilario.</p> Francesca Barchiesi Igor Sanavia Fabio Fiori Rossana Gabusi Copyright (c) 2023 Francesca Barchiesi, Igor Sanavia, Fabio Fiori, Rossana Gabusi http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 2023-12-27 2023-12-27 16 43 74 10.6092/issn.1974-7985/18781 Grotta Pertosa. I materiali ceramici degli “Scavi Patroni” conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli https://ipotesidipreistoria.unibo.it/article/view/16645 <p>Il contributo presenta per la prima volta un dettagliato inquadramento cronologico e culturale del materiale ceramico rinvenuto nella Grotta di Pertosa (SA) e conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.<br />All’interno di questa rilevante cavità carsica del Massiccio degli Alburni, vi è l’unico insediamento preistorico noto in grotta con strutture palafitticole. Scoperto nel 1898, è stato oggetto di una complessa vicenda di interventi di scavo ricostruiti attraverso la documentazione d’archivio. L’aspetto abitativo, finora poco accentuato dalla tradizionale interpretazione, soprattutto per il Bronzo Finale, non presenterebbe soluzione di continuità dal Bronzo Medio fase 2 al Bronzo Finale-Primo Ferro, momento in cui l’aspetto cultuale diverrebbe prevalente, come testimonia la ceramica miniaturistica pertinente alla stipe interna.</p> Alessia Fuscone Copyright (c) 2023 Alessia Fuscone http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 2023-12-27 2023-12-27 16 75 120 10.6092/issn.1974-7985/16645 L’abitato dell’età del Bronzo di Poggio della Gaggiola (Castel di Casio-BO) https://ipotesidipreistoria.unibo.it/article/view/18796 <p>Il contributo presenta una sintesi delle ricerche condotte nell’abitato di Poggio della Gaggiola, posto nell’alta Valle del Reno, arricchendo il quadro conoscitivo sul popolamento dell’età del Bronzo nell’Appennino bolognese, al centro di un più generale progetto di ricerca sull’archeologia di montagna. Sono presentati i materiali inediti provenienti dagli scavi di Renato Scarani condotti dal 1949 al 1951 e sono rivisitate le descrizioni dei principali reperti rinvenuti nell’Ottocento andati perduti. Un particolare approfondimento riguarda le metodologie di indagine e i mutamenti delle prospettive di ricerca in ambito appenninico dalla fine dell’Ottocento ad oggi, così come l’analisi territoriale suggerisce alcune interpretazioni sul contesto geografico e geomorfologico dell’abitato di Poggio della Gaggiola.</p> Maurizio Cattani Giorgia Cappelletti Copyright (c) 2023 Maurizio Cattani, Giorgia Cappelletti http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 2023-12-27 2023-12-27 16 121 136 10.6092/issn.1974-7985/18796 Che Genere di Archeologia? https://ipotesidipreistoria.unibo.it/article/view/18335 <p>L’uguaglianza di genere è uno degli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” definiti dalle Nazioni Unite per il 2030. La presenza delle donne nell’accademia archeologica italiana è diminuita nell’ultimo decennio, influenzando negativamente il percorso verso una più equa distribuzione di genere.</p> <p>Il presente contributo esplora questo fenomeno analizzando i dati per diversi ruoli (ordinar*, associat* e ricercatori/ricercatrici), aree geografiche e settori scientifico-disciplinari. Un’analisi più dettagliata viene presentata per l’archeologia preistorica. In questa breve sintesi vengono confrontati e discussi alcuni dati quantitativi degli ultimi 30 anni.</p> <p>I risultati mostrano uno schema molto complesso con marcate differenze nella situazione attuale e nella prospettiva diacronica. Nonostante una tendenza generale verso una partecipazione più equilibrata al mondo accademico, la scarsità di donne tra le persone contrattualizzate nella ricerca e di abilitate al ruolo di associazione è un possibile segnale di rallentamento o inversione di tendenza verso la parità di genere che colpisce le nuove generazioni.</p> Sara Tiziana Levi Copyright (c) 2023 Sara Tiziana Levi http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 2023-12-27 2023-12-27 16 137 146 10.6092/issn.1974-7985/18335 RECENSIONE. Valentina Copat, Il sito della Rocca di Oratino: dieci anni di ricerche. Un’area funzionale all’aperto nell’età del Bronzo. Oxford: Archaeopress, 2022, 368 pp., 152 figg., 52 tabb. https://ipotesidipreistoria.unibo.it/article/view/18747 Francesco Iacono Copyright (c) 2023 Francesco Iacono http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0 2023-12-27 2023-12-27 16 147 148 10.6092/issn.1974-7985/18747