Introduzione

Autori

  • Patrizia Frontini Dipartimento di Archeologia, Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1974-7985/2337

Parole chiave:

Bronzo Recente, Italia settentrionale, fine delle terramare, cronologia, tipologia

Abstract

Lo studio é volto a esaminare alcuni fenomeni collegati alla fine della cultura palafitticolo-terramaricola nel territorio compreso tra i fiumi Serio, Po, Adige e la fascia collinare prealpina. In base alle sequenze stratigrafiche note nell'area delle terramare a nord e a sud del Po viene proposta una scansione cronologica suddivisa nelle seguenti fasi: Bronzo Medio 3A (BM 3A); Bronzo Medio 3B (BM 3B); Bronzo Recente 1 (BR 1); Bronzo Recente 2 (BR 2); Bronzo Recente 3 (BR 3). Per ogni fase sono segnalati i contesti-guida utilizzati (cap. 1). La tipologia comprende i tipi ceramici ritenuti significativi dal punto di vista cronologico e/o culturale (cap. 2). In base alla distribuzione dei tipi ceramici si distinguono tre gruppi culturali: uno settentrionale nell´alta pianura e nella fascia collinare, caratterizzato da un certo conservatorismo dei tipi ceramici e da una scarsa comunicazione con il mondo peninsulare fino alla fine del BR 1; uno occidentale e uno orientale nella pianura, entrambi più aperti verso le regioni centro-meridionali e culturalmente vicini rispettivamente ai siti dell´Emilia a ovest del Panaro e a quelli dell´Emilia orientale e della Romagna (cap. 3). Lo studio degli abitati attivi dalla fine del BM alla fine del BR (cap. 4), il cambiamento della distribuzione dei siti e il numero degli abbandoni in ogni fase consentono di valutare i tempi della crisi nelle diverse aree (cap. 5) ed evidenziano che la fine delle terramare è l´esito di un processo graduale. La crisi interessa in modo devastante il gruppo occidentale e marginalmente quello settentrionale, che, alla fine del BR, sembra accogliere parte della popolazione che abbandona i siti del gruppo occidentale. Il gruppo orientale, confinato a est del Tartaro fino alla fine del BR 1, sembra ampliare il proprio territorio nel BR 2 fino al Mincio, includendo un´area precedentemente occupata dal gruppo occidentale. Alcuni abitati orientali - come Fondo Paviani e forse altri- sono in grado di superare la crisi e di trasmettere parte della tradizione palafitticolo-terramaricola a Frattesina. Anche nell´area in esame, come a sud del Po, il collasso della cultura palafitticolo-terramaricola è dovuto al concorso di diversi fattori negativi: di ordine climatico-ambientale, demografico, socio-economico e politico. Una struttura sociale più complessa e, come sostengono alcuni Autori, condizioni ambientali diverse devono essere alla base della stabilità dei siti delle Valli Grandi Veronesi. La presenza di ceramica micenea e di tipo egeo è l´indicatore più forte che li distingue dagli altri insediamenti dell´area palafitticolo-terramaricola. Il netto calo demografico registrato nel BR 3 e nel BF nell´area in esame porta a ritenere che parte della popolazione sia confluita nella “diaspora terramaricola”.

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Come citare

Frontini, P. (2011). Introduzione. IpoTESI Di Preistoria, 4(1), 1–7. https://doi.org/10.6092/issn.1974-7985/2337